La tecnica dei transiti planetari è a mio avviso il modo migliore per dare un significato a ciò che accade dentro di noi osservando un oroscopo. Rispetta i tempi del cielo, invita l’individuo a trovare i suoi, permette a chiunque di sperimentare senza timore la validità dello studio astrologico.
Gl antichi pensavano che fra noi e il cielo ci fosse un legame causa effetto, per questo forse temevano gli strali degli astrologi e guardavano con molta apprensione i fenomeni naturali come l’eclisse. In tempi recenti i transiti sono stati psicologizzati cercando in questo modo, di renderli innocui perché solo ipotesi di lavoro interiore e non catalizzatori di eventi o energie.
Parto poi dal presupposto che le intuizioni di un essere umano, anche se particolarmente sottili, sono comunque umane e per loro natura limitate. Ecco allora che anche le tecniche come la rivoluzione solare mirata, che decidono che un ascendente in decima casa e andare a Honolulu per passare il compleanno, sono illusioni inutili e non aiuti veri.
Altri colleghi dicono di rappresentare i transiti, quasi fosse un’azione psicomagica per annullare gli effetti negativi dei quali sono convinti stiano per accadere. Anche coloro che dicono di usare i transiti o peggio sfruttarli, non affermano il vero a mio parere anzi rendono la filosofia astrologica qualcosa di opportunistico. usare il cielo come depredare madre natura, vale allo stesso modo…
Credo sia meglio pensare che osservare il cielo sia come cavalcare un’onda, un cavallo, la vita, le occasioni. Questo concetto rispetta la natura del cielo, una natura imprendibile di fronte alla quale ognuno di noi deve avvicinarsi con la massima cautela…
Immagina che il transito sia l’onda marina e il surf sul quale ti torvi è la decisione di cavalcarla. Potresti cadere in mare, salvandoti naturalmente; oppure potresti restare in piedi e sarà un piccolo miracolo che alimenterà la sicurezza in te stesso….
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matpavesi@me.com
ancora qualche posto libero per l’incontro sulla luna del 18 ottobre prossimo. Se vuoi venire conferma la tua presenza con una email.
ciao Mat mi piace l idea di cavalcare l onda e di cadere in acqua e anche qualche volta di fare il miracolo di restare in piedi! bella metafora e molto realistica….ti ringrazio di cuore con affetto Gabriella