retrogradazione dei pianeti – come utilizzarla

1- Dai un significato personale alla parola sosta, per alcuni di voi potrebbe voler dire fermata, per altri occasione di riflessione, per altri ancora meditazione e non sottovalutare il fatto che durante una sosta planetaria tu possa rimettere in discussione una decisione che pensavi definiva. Tutto questo deve essere visto come un percorso verso la luce non certo verso l’ombra.

2 – controlla la mente e smetti di pensare che le soste dei pianeti siano più negative dei transiti diretti e questo valle anche per i pianeti tradizionalmente negativi come Marte e Saturno. Una sosta planetaria non deve essere un’occasione per vedere ancora più negativo o distruggere quello che hai costruito ma semmai deve essere utilizzata per per rivalutarlo e al massimo metterlo alla prova con amore. Non amare la tua vita, pentirsi delle scelte fatte porta inevitabilmente alla infelicità e l’astrologia è uno strumento che vuole portati vero la luce e non certo verso l’ombra.

3 – per ciò che ho scritto poco sopra, la prima cosa da fare durante una sosta planetaria lunga o corta che sia è di valutarla dal tuo punto di vista; devi fati mio parere se alla nascosta i pianeti in sosta di transito sono gli stessi che possiedi alla nascita. E’un paradosso ma lo dico per esperienza, ad esempio se nasci con Giove retrogrado la fase difficile per te non sarà la retrogradazione di Giove ma la sua fase diretta e questo vale per tutti i pianeti. Desideri sapere quali sono i pianeti retrogradi ala nascita compresi anche i pianeti oltre Plutone di recente scoperta ? scrivimi la tua data di nascita.

E’ un simbolo potente. L’atto di legare infatti sottintende anche quello di sciogliere, di trattenere, di imprigionare ma anche quello di unire. Per queste e altre ragioni, i nodi fin dall’antichita’ possono rappresentare concetti come continuita’, connessione, sono simboli di un patto, un legame ma anche del destino o meglio, di cio’ che lega l’uomo al suo destino. Quest’ultima immagine puo’ richiamare un altro concetto principale delle civilta’ antiche, quello per il quale il destino degli uomini fosse una trama tessuta dalle divinita’. In tutte le civilta’ le dee del destino e del tempo sono filatrici e tessitrici. In Grecia il fato (il destino al quale anche le divinita’ erano sottoposte) veniva chiamato Moira e le Moire (le Parche romane) erano tre divinita’ deformi (Cloto, Atropo, Lachesi) che avevano il potere di filare, tessere e tagliare il filo che metteva in comunicazione la vita umana con quella dell’universo. Gli antichi greci immaginavano che il mondo fosse appeso ad un cordone d’oro tenuto da Zeus e che da questo cordone dipendessero tutte le cose intessute. Si immaginava anche che madre natura come un ragno cosmico tessitore di un cordone ombelicale che al contempo univa l’uomo al suo creatore ma anche al suo destino personale. Il nodo e’ anche un legame, il nodo e’ una catena, una connessione e in questo senso (anche astrologico) abbiamo gia’ parlato in occasione della d di drago. I monaci cristiani ad esempio fanno tre nodi alla loro cintura perche’ sono simbolo dei tre voti di poverta’, castita’ e obbedienza che ogni servo di Dio deve rispettare. Il nodo infatti, proprio come il destino, intrappola l’essere umano e lo costringe a vivere nel tempo secondo regole universali apparentemente predecise. Per la mitologia greca queste regole dipendevano da Urano, divinita’ del cielo e da Crono, dio del tempo, erano le divinita’ che simboleggiavano i disegni del destino. Nel sistema geroglifico egiziano i segni a forma di nodo, di cappio, di cintura sono espressioni del nome personale, essendo esso espressione “in nuce” dell’esistenza individuale. Ad un altro livello e’ possibile ricordare che il simbolo dell’infinito, un 8 in posizione orizzontale, assomiglia ad un nodo e mostra il suo rapporto diretto con il concetto di infinita’. In Oriente il suo significato e’ simile a quello occidentale, e’ giusto pero’ ricordare che il “nodo senza fine” e’ uno degli otto emblemi portafortuna nel Buddismo cinese e rappresenta longevita’. Tao te king saggio cinese, afferma che : “la rete del cielo (composta da stelle e costellazioni ) e’ di maglia larga ma non perde nulla”, ovvero non si puo’ uscire dall’universo neanche per propria volonta’.

Nodi pianeti veloci – Mercurio e Venere In linea generale sono nodi collegati al presente anche se provengono dal passato condonano quindi alcune delle nostre azioni che riguardano gli studi, il lavoro e le storie affettive di questa vita quindi scelte alla luce delle esigenze del passato ma che sono presenti anche nella vita di tutti i giorni.

Nodi pianeti lenti – Marte Cerere Giove Saturno In linea generale sono nodi collegati a ciò che hai capito in altre vite e che è un tesoro prezioso da ritrovare necessariamente per farlo vivere nel tuo presente. Sono pianeti molto importanti per la tua evoluzione e per la tua esistenza attuale, oso dire i più importanti di tutti.

Nodi pianeti lentissimi – Urano Nettuno Sono pianeti che vengono ritenuti solo generazionali, affermo da sempre che anche i pianeti lontani hanno un senso personale. I nodi legati a questi due pianeti sono relativi al nostri rapporto con la vita in generale, sono quindi altamente esistenziali. Possono a volte condizionare anche l’evoluzione spirituale sono spesso nodi che non appaiono al primo sguardo ma che sono sempre stati presenti dentro la tua anima.

Nodi pianeti nani – Plutone Eris Sedna e altri Sono pianeti sconosciuti ai più ma importanti perché rappresentano nodi sì generazionali ma che condizionano anche la tua evoluzione qui sul pianeta terra. Sono questi i pianeti che ti invitano ad occuparti delle questioni che non riguardano solo la tua persona ma che coinvolgono tante persone. Affermo anche che sono questi i pianeti che rappresentano l’evoluzione delle nuove generazioni.